
E la vecchia signora ha così deciso di andare ad esplorare mari più limpidi.
A giugno di quest’anno, dopo attenta riflessione, abbiamo deciso che era ora di spostarci dove, sebbene per meno tempo, avremmo potuto goderci di più Essex. La decisione è dovuta anche ai costi di gestione a Roma e dintorni (esagerati), che assurdamente scendono nella bellissima terra Sarda.
Abbiamo dunque deciso di fare uno sforzo e attraversare il Tirreno. Navigando? Beh… non esattamente come pensate.
Aiuto, un traghetto ha inghiottito la mia barca!
Un viaggio rocambolesco, noi sul ponte e lei nella pancia del traghetto, all’alba ‘gita’ in camion fino alla gru, abbiamo rialberato e siamo scappati verso il nuovo ormeggio della signora. Che sembrava piuttosto felice, nella sua nuova casa.
Abbiamo subito fatto amicizia con i vicini di barca, gli altri soci del Circolo Diportisti Olbiesi, portando anche come al solito un po’ di allegro scompiglio.
All’inizio abbiamo avuto problemi col motore. Trovare un meccanico ad agosto è stata un’impresa, ma fortunatamente gli amici del Circolo sono venuti in nostro soccorso. E, appena è stato possibile, abbiamo iniziato a veleggiare qua e la’ tra Capo Ceraso e Golfo Aranci: Essex ci ha portato in posti stupendi (in Sardegna è facile!) e ci ha regalato delle giornate di relax.
Purtroppo, dopo la prima uscita, la “nuova” randa ha deciso di abbandonarci. E qui ci ha soccorso Alessandro, veterinario amico e velista che, avendo sostituito la randa della sua barca, ci ha dato quella “vecchia”, corta per il boma di Essex, ma perfetta in altezza e, visti i venti freschi del golfo, è andata proprio bene così!
E abbiamo potuto riprendere a navigare.
In una una delle giornate finali, con Maurizio che ci è venuto a trovare, vento stimato tra i 10 e i 17 nodi (raffica), Essex filava come solo lei sa fare. Abbiamo stimato una velocità tra i 7 e gli 8 nodi.
Essex che arriva dal mare a recuperare l’equipaggio che attende in spiaggia
Lo stendardo non può mancare!