Domenica stupenda, l’ideale per un giro con Essex, brezza leggerissima da WNW, tutti che smotorazzano e noi che andiamo a randa e fiocco spiegati grazie al nostro peso contenuto, mare piatto, direzione Torre Astura. Arriva però l’ora di pranzo prima della mèta e, visto il languorino, si decide di fermarci prima, accanto ad altre barche a vela ancorate a largo delle spiagge del litorale.
Prua al vento, tiriamo giù la randa, la velocità cala sensibilmente, ci avviciniamo a terra ed ecco la domanda: …ma quanto fondo c’è??
Approfittando della cortesia che è solita tra velisti, con un urlaccio chiediamo alla barca ancorata ad una trentina di metri: rispondono due ragazzini sparando un: “boh, tipo du’ metri”.
Ok faremo con l’occhiometro anche stavolta… Prua al vento, giù l’ancora, fila un po’, abbassa il fiocco, a posto. E la giornata prosegue con primo bagno della stagione, pranzo, riposino. Si riparte a metà pomeriggio, con la brezza che ha rinforzato e girato per NW trasformandosi in un maestrale perfetto per il rientro, per divertirsi un po’ a vela e provare qualche manovra, direzione Nettuno.
L’entrata del porto sembra il parcheggio di un supermercato di sabato pomeriggio: gente che entra, gente che esce, gente che si ferma ai transiti, gente che va a fare la fila per il carburante…. dovendo fermarci anche noi ai transiti per poi proseguire per Anzio, ci tocca fare una manovra con testacoda a retro tra 5 barche. Scappiamo dal “parcheggio” e a motore in 15 minuti siamo ad Anzio, dove ci accolgono i vecchi amici di Essex, il figlio dell’ex proprietario.
La domanda sollevata dalla giornata resta: quanto fondo c’è? Si pensava, per risolvere il dubbio ovunque siamo e anche in assenza di velisti su altre barche cui chiedere, al montaggio di un Ecoscandaglio su Essex. Ho cominciato a navigare -stavolta sul web- per trovare soluzioni possibili, ed ho scoperto che il trasduttore dei vari fishfinder usati dai pescatori, che solitamente è esterno (più economico) e viene montato tramite un’asta che si fissa sulla poppa solitamente verticale delle barche da pesca può essere montato, con il solo svantaggio di perdere qualche metro di segnale (invece che arrivare a 120 mt di profondità arriveremo a 90), all’interno della barca, se c’è una superficie di vetroresina direttamente a contatto con l’acqua su cui siliconare il trasduttore, che andrà poi rinchiuso in una scatolina fatta ad hoc e immerso in olio di vaselina.
Ci proviamo?